Gennaio 1978

Viene fondata Radio Colombo sui 96,8 MHz grazie ad un giovane imprenditore conciario locale che si presta da editore.

Il nome della Radio è quello del suo secondo nome di battesimo: Colombo.

La sede dell’emittente è in Santo Stefano del Sole, presecelta per la quota s.l.m. più elevata in quanto le trasmissioni avvenivano direttamente dal luogo di programmazione senza adoperare ponti radio.

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Novembre 1980

A causa del terribile terremoto del 23-11-1980 le trasmissioni dell’emittente cessano per danni irreparabili alla sede.

L’editore, intanto, rinuncia a gestire la radio.

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Febbraio 1982

La nuova sede è quella di Tavernola San Felice (frazione di Aiello del Sabato) in un vecchio stabile anche piuttosto precario.

Del resto i recenti eventi sismici non hanno lasciato molta scelta e la ricostruzione è ancora sul nascere.

L'organizzazione dell'emittente viene rifondata in una cooperativa costituita da diversi giovani. Nasce Radio Colombo Cooperativa a r.l.

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Aprile 1984

Radio Colombo è nella sua fase più brillante.

Ottimi il segnale e la qualità audio, pregevole la programmazione, ampi gli ascolti ed importanti i riscontri pubblicitari tanto da suscitare sconcerto da parte di editori di altre emittenti locali che avevano investito risorse economiche ben più consistenti.

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Agosto 1988

L’Avellinese e la valle del Sabato stanno ormai stretti alle aspettative dei dirigenti che puntano all’ascolto interprovinciale.

Viene impiantato, sempre con sacrifici personali dei collaboratori, il primo ripetitore dell'emittente su Montevergine.

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Settembre 1994

L’aggressione sul territorio dei network nazionali, l’intasamento delle frequenze, il mancato ricambio generazionale –dovuto soprattutto al disinteresse delle potenziali nuove leve- aggiunti alle ingenti spese che si dovevano sostenere per gestire un’emittente di tale calibro ai sensi della nuova normativa introdotta dalla L. 223/90, fece sì che nel giro di pochi mesi si decidesse per la cessione societaria dei beni della radio.

Ciò non avvenne indifferentemente, ma alla luce di una promessa della nuova amministrazione –purtroppo rivelatasi vana-  di rifondare l’iniziativa.

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